martedì 15 marzo 2016

Huawei e i Partner: la crescita può avvenire portando la ‘new ICT’ alle aziende


Huawei con gli annunci in fiera porta avanti a ritmi serrati la propria strategia in Europa di una proposta per la new ICT con soluzioni best in class, capaci di integrarsi con le esigenze IT aziendali, e declinate attraverso le competenze tecnologiche e sul territorio dei partner
CeBit 2016 non è certo la fiera ICT più importante in Europa, come lo è stata in passato, ma torna ad esserlo invece se si esclude dall’orizzonte di osservazione il mercato consumer e si restringe la prospettiva al puro mercato B2B. Cambiano in questo caso i valori in campo.
Con oltre 3mila aziende tra gli espositori a CeBit è del tutto rappresentato il tessuto delle pmi tedesche e ampiamente rappresentato quello delle grandi aziende europee. Per questo attori come HuaweiSAPIBMTelekom, costituiscono il nocciolo duro che consente alla fiera di mantenere un ampio respiro.
Huawei, tra queste, ha scelto i giorni della kermesse di Hannover per estendere il portafoglio dei suoi accordi enterprise con le telco (già in atto per esempio quello con Telefonica) anche aDeutsche Telekom, lanciando in forma congiunta con l’operatore Open Telekom Cloud, ha annunciato l’apertura di un OpenLab a Monaco, per abilitare le aziende e i partner a immaginare sul campo gli scenari di futuro in ambito Iot, ha stretto una partnership con KUKA, azienda specializzata nella robotica per lo sviluppo di soluzioni smart nell’ambito della manifattura e soprattutto ha presentato il primo server X86 a 32 -socket, per operazioni mission critical: Huawei KunLun 9032.
I partner sono quindi l’arma e il più valido degli alleati per crescere in un mercato, quello Europeo (è il secondo dopo quello americano) che, nonostante le crisi, resta il più affidabile e il più naturale degli sbocchi, per Huawei, il cui fatturato dipende ancora per oltre il 50 percento dalla Cina, mentre sono oltre 4 i miliardi di dollari investiti nel vecchio continente.Ogni annuncio svela un tassello della strategia dell’azienda cinese, così ben declinata da Vincent Pang, presidente di Huawei Western Europe: “Cresciamo grazie alla fiducia nei nostri partner, in ogni Paese Europeo, e con essi avviciniamo le aziende per aiutarle a integrare nel proprio dna produttivo non soluzioni preconfezionate, ma soluzioni open sia nell’architettura, che nella capacità di adattarsi alle loro reali esigenze, senza timori nella sfida anche negli ambiti tecnologici mission critical”.
Per questo ha creato un ecosistema che comprende soluzioni in ambito networking, server, storage, portando in cloud una prospettiva di terzo livello, per soddisfare quindi le esigenze di virtualizzazione hardware, di definizione via software sia di storage sia di networking, sia di data center, e infine per soddisfare tutte le esigenze Paas, con cui sperimentare gli scenari del futuro in ambito Iot, Smart Cities, Big Data.Huawei vuole proporre soluzioni best in class per i quattro pilastri della new ICT, come amano definire qui a Cebit 2016 il momento di trasformazione digitale che sta rivoluzionando tutte le aziende. Essi sono: CloudIotMobility e Big data. Il vendor di Shenzhen lo vuole fare interpretando le esigenze del tessuto produttivo in termini di stabilitàscalabilità,flessibilità e sicurezza che sono le principali richieste, e lo vuole fare con i partner che conoscono, Paese per Paese, tutte le implicazioni normative.
Spetta a Joy Wang, VP Huawei IT Product Line, il compito di documentare i progressi del brand in alcuni comparti: Huawei è il quarto vendor per quote di mercato server nel mondo, è il numero due per quanto riguarda lo storage in Cina, e soprattutto è aperto alle partnership per crescere e fornire la migliore esperienza ai clienti poggiando sulle alleanze tecnologiche dove occorre, e senza escludere le diverse piattaforme di virtualizzazione, proprio per modellarsi sul mercato.